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melanzane speziate all’aceto balsamico, riso rosso e nuovi inizi

Questo blog ormai è una danza della latitanza e della titubanza. Titudanza. Riesco a immaginarla: muovo il piede destro o quello sinistro? Le braccia dove le tengo? Vengo o non vengo?

So che dietro lo schermo ci sono tante persone che non vedo da tempo, che ogni tanto passano di qui a vedere che combino, e so di deluderle rimandando di continuo la pubblicazione di qualcosa. Tutto mi sembra sempre troppo poco: poco creativo, poco bello, poco utile. Il web pullula di qualsiasi ricetta, ognuna riprodotta in decine di varianti, e il mio apporto alla causa mi pare facoltativo, trascurabile, irrisorio. Il tempo richiesto per una ricetta fatta bene non c’è mai: io voglio mangiare, posso sì scattare una foto col telefono ma di sicuro non tiro fuori la reflex per questa inutile robetta. E la storia, ciclica, si ripete: tutto è buono ma niente è all’altezza. Tanto vale chiudere?

Penso poi al mio percorso: togliere, togliere, togliere. Sempre meno zucchero, niente margarina, niente olio di palma, niente alimenti raffinati: il mio gusto cerca sapori diversi da quando ho iniziato e infilavo mezzo panetto di margarina in ogni torta. Più puro, più sano. Tante mie amiche blogger stanno facendo lo stesso, chi più e chi meno, chi prima e chi dopo. Ma non è un percorso universale: le mamme delle amiche, le amiche della mamma, chiunque abbia piacere a passare di qui, non tutte partiamo dallo stesso punto. Allora forse conviene andare avanti a mettere quello che cucino, quello che mi piace, la mia cucina quotidiana che è molto soddisfacente, e pensare alle mie donne che aspettano un consiglio o una ricettina.


Fatta questa doverosa premessa, che spiega molte cose (del perché preferisco scattare foto sulla mia pagina facebook, scrivere ricettari a macchina e fare corsi a contatto con la gente), mi ritrovo tornata dalle vacanze con la casa vuota tranne per un paio di cose. Tra queste un pacco, conservato come l’oro, di riso ermes, donatomi da una nuova amica (con il nome più battagliero che il mondo ricordi) quando l’estate era appena iniziata ma di caldo ce n’era già un gran tanto.

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Cosa serve (per 3):

  • una melanzana di media grandezza
  • uno spicchio d’aglio
  • un cipollotto
  • due coste di sedano
  • una manciata di uvetta
  • cannella, noce moscata, due chiodi di garofano, peperoncino, sale integrale
  • aceto balsamico di modena di buona qualità
  • un cucchiaio di zucchero mascobado (meglio succo d’agave, se l’avete, o malto)
  • un mazzettino di prezzemolo
  • riso ermes (due pugni a testa)

Come si fa:

Tagliate la melanzana a fette spesse 8 mm e cospargetele di sale fino. Fate riposare per trenta minuti. Sciacquate e tagliate a dadini, fate a fettine anche il sedano. Scaldate un fondo d’olio con un pezzetto  di peperoncino e imbiondite aglio e cipollotto tritati. Unite le melanzane e il sedano, l’uvetta, le spezie a piacere, un bicchiere d’acqua, due-tre cucchiai di aceto, lo zucchero e coprite. Cuocete a fuoco dolce per trenta-quaranta minuti, controllando che non si attacchi al fondo. Regolate di sale, alzate la fiamma per far rapprendere il tutto, unite abbondante prezzemolo tritato e servite con riso ermes bollito.

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melanzane in ritardo quasi alla sudanese

ma ciao! Ci sono – hai visto? Ho deciso che forse ce la posso fare.

Cos’è successo in questo mese e mezzo? Ho dato un esame all’università, ho superato il test d’ingresso per biologia applicata alla nutrizione (yes, tra due anni sarò la vostra nutrizionista, e nel frattempo vedrete come cambierà il mio approccio al cibo – sono molto curiosa io stessa in primis), ho preparato quattro nuovi microricettari, sono stata a fare mercatini/lezioni di cucina/workshop a Portico di Romagna (FC), a Mestre (VE), a Palanzo (CO) e ho cucinato a Liber presso Macao, a Milano. Ho avuto la sveglia puntata fissa alle sei anche nei fine settimana, ho preso il primo virus della stagione con conseguente febbrona e abnorme produzione di muco, ho iniziato ad addormentarmi ovunque – e non riesco più a vedere un film senza preferire morfeo dopo circa un’ora di proiezione.

Ieri, però, ho dormito DODICI ore e sono stata all’inaugurazione della Fanzinoteca, a Milano: coccole per lo spirito. Oggi sono pronta ad affrontare la memoria della macchina fotografica, stipata di foto di ricette che chi se le ricorda più?

Inizio con una specie di insalata di melanzane. Lo so che siamo a ottobre ben più che inoltrato, ma magari qualcuno le ha ancora in frigo. Se non le avete però, non compratele: la prossima ricetta in arrivo è con la zucca. Ben più a tema.

La ricetta è riadattata da L’africa nel piatto di Piersandro Pallavicini, uno delle decine di libri di cucina che possiedo: questo non è vegan, ovviamente, ma è bello. Racconta le storie di chi ha condiviso le ricette con l’autore, spiega l’origine e l’uso di alcuni dei più comuni ingredienti presenti nelle ricette africane, e tratta tutto con un piglio divertente. Nella ricetta originale le melanzane erano sbucciate e fritte: ottime, giuro, ma avevo bisogno di maggiore leggerezza, quindi le ho grigliate. Vado con la ricetta!

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COSA SERVE (per 2):

  • 2 melanzane lunghe e strette, o 1 grande e grossa
  • 3 cucchiai di burro d’arachidi
  • 3 cucchiai di succo di limone
  • 2 spicchi d’aglio tritato
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • un bicchiere d’acqua
  • sale, pepe nero macinato fresco
  • a piacere: un bicchiere di riso integrale

COME SI FA:

Tagliate le melanzane a fettine sottili, cospargetele di sale fino e fatele riposare venti minuti. Nel frattempo potete cuocere il riso: in un pentolino mettete un bicchiere di riso, due bicchieri di acqua e un pizzico di sale. Portate a bollore e, dal momento in cui bolle, coprite e abbassate la fiamma al minimo. Cuocete per 35/40 minuti, senza mai scoprire. Stesso procedimento e stessa acqua per il riso non integrale, ci mette però 20 minuti anziché 40.

Grigliate le melanzane sciacquate dal sale su una griglia ben calda. Copritele con un coperchio tra un lato e l’altro: rimarranno morbide. In una padella antiaderente mescolate con un cucchiaio di legno il burro d’arachidi con l’aglio tritato e il succo di limone, quando avrete ottenuto una specie di crema liscia aggiungete, poca alla volta, l’acqua. Portate a bollore su fiamma leggera, aggiungete quindi le melanzane grigliate e mescolate per rivestirle di crema. Cuocete per 5 minuti mescolando. Terminate regolando di sale, pepe e prezzemolo e servite con riso (o pane).

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Polpette di melanzane al sugo!

Perchè arrivare a ventisei anni senza aver mai fatto le polpette di melanzane? Non me ne capacito.
Sono semplicemente perfette!!

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Cosa serve:

  • 600 g di melanzane a cubetti
  • 2 foglie di alloro
  • 2 fette di pane morbido o pancarré
  • 1 bicchiere di pangrattato
  • 1 manciata di basilico
  • 1 spicchio d’aglio tritato
  • sale, pepe, olio per friggere
  • sugo di pomodoro

Come si fa:
Buttate le melanzane in acqua bollente leggermente salata e con le foglie d’alloro. Cuocete per dieci minuti, scolate e mettete un po’ di sale sulle melanzane, lasciandole nello scolapasta per un’ora.
Poi strizzatele e mettetele in una ciotola, unite il pancarrè a pezzettini, le foglie di basilico spezzate con le mani, l’aglio, sale, pepe e pangrattato quanto basta per ottenere un impasto sodo (io ne ho usati 5 pugnetti).
Fate delle palline (9 per me) e passatele nel pangrattato. Friggetele in olio bollente e ripassatele nel sugo di pomodoro.
Presto che le melanzane tra poco ci salutano!
Buona domenica gente!

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alghe e alghe

c’è voglia di mare, da queste parti. Nel piatto, però 🙂 quindi, sempre per il magico mondo della dispensa da svuotare, ecco come nasce una cenetta un po’ chic, complici le alghe hijiki e le wakame. Straricche di sali minerali, soprattutto lo iodio che ci fa bene e non ci rende cretini (sapevatelo: http://it.wikipedia.org/wiki/Cretinismo), vanno però mangiate massimo una volta alla settimana. Diciamo: mare prudente.
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Soba con hijiki, crema di fave al miso e tofu dorato

Cosa serve (per 2):

  • 150 g di soba (tagliolini giapponesi)
  • mezza melanzana piccola
  • mezza cipolla
  • un panetto di tofu
  • una manciatina di alghe hijiki
  • una noce di zenzero
  • una tazza di fave frullate
  • olio di girasole
  • salsa di soia
  • miso bianco

Come si fa:

Mescolate la purea di fave con un cucchiaino di miso bianco e acqua necessaria a rendere il composto cremoso. Riservatelo.

Tagliate la melanzana a spicchi sottili e cospargeteli di sale.

Ammollate le alghe in acqua fredda per 15 minuti, poi scolatele e fatele bollire per 15 minuti. Nel frattempo tagliate la cipolla a rondelle fini, tritate lo zenzero, tagliate il tofu a fettine.

Scaldate una padella tipo wok, aggiungete il tofu, rosolatelo uno/due minuti per lato, poi sfumatelo con 1 cucchiaio di olio di girasole e 2 cucchiai di salsa di soia. Giratelo e, quando il condimento è evaporato, toglietelo dal fuoco e mettetelo in un piatto. Riservatelo.

Mettete su l’acqua per i soba.

Nella stessa padella del tofu scaldate ora un giro d’olio con lo zenzero, poi aggiungete la cipolla e la melanzana sciacquata dal sale e saltate a fuoco alto. Aggiungete le alghe, se necessario sfumate con salsa di soia. Spegnete.

Quando l’acqua bolle gettate i soba, mescolate, dopo 3 minuti scolateli, ributtateli nella pentola e copriteli di acqua fredda per fermare la cottura. Scolateli di nuovo e saltateli con le verdure e le alghe.

Componete il piatto così: purea di miso a specchio, soba con le alghe, tofu saltato. Servite con bacchette giapponesi e del buon tè genmaicha.

Panzanella di alghe, sedano e mele

Cosa serve:

  • mezzo panino integrale raffermo
  • il cuore di un sedano
  • uno spicchio di mela
  • una manciatina di alghe wakame
  • acidulato di umeboshi
  • olio di sesamo tostato
  • succo di zenzero

Come si fa:

ammollare le alghe per dieci minuti in acqua fredda, poi scolarle e strizzarle. Nel frattempo tagliare tutto a dadini piccoli. In una ciotolina, riunire tutti gli ingredienti, condire con un’emulsione preparata con 1 cucchiaio di succo di zenzero, 2 cucchiai di olio di sesamo e 1 cucchiaio di acidulato di umeboshi. Far riposare per trenta minuti e servire.
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Linguine un po’ siciliane

Sono a casa dai miei. Non ho la mia cucina, non ho robot di alcun genere, c’è però qualche spezia e un supermercato vicino 🙂 la soluzione è un buon piatto di pasta! Le melanzane chiamano il prezzemolo e l’uvetta, il pistacchio era vicino di casa, a questo punto invitiamo anche la cannella e ciao.

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Cosa serve (per 4):

  • 500 g linguine
  • 1 melanzana grossa
  • 1 cipolla rossa
  • 1 manciata di uvette
  • 1 confezione di pistacchi (150 g)
  • cannella, alloro, peperoncino
  • prezzemolo fresco
  • olio buono

Come si fa:
Tagliate le melanzane a fette di un cm e poi a striscioline di due mm. Mettetele in una ciotola cosparse di sale e lasciatele riposare, con sopra un peso, per trenta minuti.
Nel frattempo lavate e tritate il prezzemolo, tagliate la cipolla a metà e poi a fettine sottili, sgusciate i pistacchi e tritateli, ammollate le uvette in acqua.

A parte rosolate la cipolla con olio e peperoncino, aggiungete le melanzane sciacquate e strizzate, salate e spolverate con cannella e alloro in polvere. Unite le uvette e rosolate, girando con un cucchiaio di legno, per dieci minuti. Cuocete le linguine al dente.
Scolate la pasta, saltatela con le melanzane, aggiungete prezzemolo tritato e pistacchi e servite.

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la parmigiana vegana (light)

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Incredibile ma vero, sono tornata! Rimangono pochi impegni, il più è fatto: appena avrò delle foto condividerò le mie esperienze 🙂 dico solo che cucinare per un matrimonio è stata la cosa che mi ha agitato di più negli ultimi dieci anni!
Ora sono a casa, con l’hard disk pieno di foto di piatti dei mesi scorsi che non ricordo assolutamente come ho fatto… quindi la missione di oggi è recuperare quanto più possibile dai cassetti della memoria e scriverlo, prima che sia troppo tardi.
Inizio con la parmigiana: uno dei miei cavalli di battaglia, senza dubbio. La propongo in due versioni: una con la besciamella al posto del formaggio (buona e veloce, adatta alle grandi quantità) e una con una fake-mozzarella, che rasenta la perfezione (modestia a parte, ma la mozzarella mica l’ho inventata io!).

Cosa serve:

  • due melanzane
  • un litro di polpa di pomodoro
  • due scalogni
  • uno spicchio d’aglio
  • due dosi della mozzarella di concita
  • basilico
  • olio buono
  • sale, zucchero di canna

Come si fa:

Tagliate le melanzane a fette spesse un cm, salatele e appoggiatele su un vassoio/tagliere. Fatele riposare almeno trenta minuti.

Nel frattempo preparate la mozzarella (non serve farla riposare sei ore, giuro). Tagliate quindi lo scalogno a fettine sottili, tritate l’aglio e soffriggete il tutto in un po’ di olio in una pentola di acciaio da fondo spesso (se fate il sugo, risulta più buono se “attacca” un po’ alle pareti). Aggiungete il pomodoro, il sale e una punta di zucchero di canna e cuocete scoperto per una ventina di minuti a fuoco vivace.

Mentre il sugo finisce di addensarsi, scaldate la “bistecchiera” di ghisa a fuoco altissimo. Quando è rovente abbassate un po’ la fiamma e poggiateci le fette di melanzane (4-6 alla volta, dipende dalla dimensione della griglia) e coprite immediatamente con un coperchio. Questo trucchetto fa sì che le melanzane cuociano in molto meno tempo e soprattutto che rimangano morbide e carnose. Non avendo un coperchio rettangolare, uso una teglia per coprire la padella che mi torna anche utile per appoggiare le melanzane già grigliate e tenerle calde! Dopo due minuti le giro e dopo altri due le tolgo… meravigliose!

Eccoci alla fine: abbiamo il sugo pronto (l’avete assaggiato? se è acido mettete lo zucchero, se manca di sale… vabbé avete capito), la mozzarella in un piatto a raffreddare, le verdure grigliate… ok, possiamo accendere il forno a 180°.

Prendete una teglia, versate un filo d’olio sul fondo e iniziate con le melanzane, poi il sugo, la mozzarella e il basilico. Ripetete l’operazione una seconda volta e poi infornate per una mezzoretta.

Servite con del pane buono (semini, cose così).

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Versione con besciamella

  • 70 ml di olio (evo o girasole)
  • 100 g di farina integrale o sostituti per la versione GF
  • 1 l di latte di soia non dolcificato (o 500 ml di latte e 500 ml di acqua o brodo)
  • sale, noce moscata

Il procedimento per fare la besciamella dovreste saperlo, in caso vi mando a ripassare qui! Per un gusto più mozzarelloso, usate solo 900 ml di latte e aggiungete 200 g di yogurt vegetale al naturale alla besciamella pronta.

Semplicemente, mettete la besciamella al posto della mozzarella. STOP 🙂 il resto rimane uguale.

ENJOY

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cronistoria di un panino

Le melanzane grigliate di mia nonna hanno qualcosa di speciale.

Rimangono cremose e stuzzicanti, sanno di melanzana più di qualsiasi altra melanzana io abbia mai mangiato. Certo, è figlia di contadini e come sceglie la verdura lei non c’è nessuno, ma come fa a trasformarle in soffici bistecchine?

Il trucco è che mia nonna, al contrario del diavolo, usa i coperchi.

Geniale.

Sandwich con tofu affumicato, maionese di soia, melanzane della nonna e insalata del balcone

La ricetta del tofu è sua, autentico genio in cucina. Sono tre anni che aspetto di provare il liquid smoke, e ora che è nella mia dispensa posso solo dire: compratelo. ADESSO. E compratene tanti. Vi verrà voglia di metterlo anche nel tè al mattino.

La maionese la faccio con il solito trucchetto: verso un bicchiere di latte di soia al naturale molto freddo nel bicchiere del minipimer, frullo con movimento verticale, aggiungo un pizzico di sale, dai due ai tre bicchieri di olio di semi di girasole molto freddo (sempre frullando) e il succo di mezzo limone. POF! Magia, la maionese si è solidificata in un secondo. Con altrettanto stupore, sparirà nelle ore successive.

E le melanzane della nonna le taglio a fette grosse (un cm almeno), le cospargo di sale da entrambi i lati e le lascio scolare su un tagliere per un’oretta (in alternativa si possono immergere in una pentola con acqua molto salata). Adesso scaldo la bistecchiera, metto tre-quattro fette alla volta e copro con un coperchio bombato. Nel giro di tre/quattro minuti saranno da girare. Un consiglio: cercate di non mangiarle tutte, che nel panino ci stanno proprio bene. Come tocco extra le marinate in olio, limone e prezzemolo.

L’insalata? Io ce l’ho sul balcone, spero anche voi.