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la (sacra) pasta dei pirati

La sacra pasta dei pirati è LA pasta fredda per antonomasia. Ho iniziato a farla nella mia prima estate vegan, colta dalla folgorazione dei pomodori secchi e dei capperi nell’aria. Mettili ovunque, mi diceva una vocina nella testa, mettine di più. Abbiamo fatto indigestione di seitan capperato (la versione vegan del vitello tonnato) sempre quell’estate (sto parlando di 5 anni fa, ormai), credo di aver messo capperi anche nei cereali della colazione.

Sono sopravvissuta a quel periodo difficile senza grossi traumi (salsa “tonnata” a parte, e una bruschetta in un pub a Milano dove c’erano più capperi che grammi di amido – sono morta di sete quella notte), i capperi sotto sale li ho sempre in frigo per risolvere qualsiasi calo di sapidità, e ogni tanto, quando arrivano i peperoni, inizio a render loro omaggio con la sacra pasta dei pirati.

Pasta che si presta benissimo a festoni con milioni di persone, sagre, feste estive, buffet, picnic e – se siete temerari – anche come pranzo da spiaggia. Ma almeno una volta provatela, servita in una gigantesca ciotola monoporzione monochilo, sul divano: birra ghiacciata, puntatona della serie del momento (Game of Thrones, ovviamente) e olio che cola fin sul mento. Il meglio.

La sacra pasta dei pirati è una rivelazione, quindi abbiatene cura. Vi consegno la ricetta.

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COSA SERVE (per 2):

  • 250 g pasta corta (fusilli e farfalle)
  • 3 peperoni (rossi, gialli, ma anche verdi)
  • una decina di pomodori secchi
  • due cucchiai di capperi
  • una dozzina di olive (verdi, nere, meglio se condite)
  • uno spicchio d’aglio
  • la scorza di un limone
  • quattro rametti di maggiorana fresca (indispensabile)
  • quattro rametti di timo o di origano freschi (o entrambi)
  • due fette di pane
  • olio extravergine di oliva e tabasco

COME SI FA:

Accendete il forno a 180-200°, mettete i peperoni su una teglia rivestita di carta da forno e cuoceteli per 30 minuti, girandoli dopo 20 minuti.

Mettete a mollo i pomodori in una tazza di acqua, e i capperi in una seconda tazza.

Quando i peperoni sono cotti metteteli in un sacchetto di carta e chiudetelo: il vapore farà il resto, e poi pelarli sarà facilissimo.

(Se pensate di mangiarla a pranzo, fate queste operazioni appena vi svegliate, mentre preparate la colazione. Così poi potrete uscire mentre i peperoni si raffreddano e cuocere la pasta all’ultimo quando tornate a casa.)

In una terrina capiente riunite abbondante olio, le olive triturate, le erbe aromatiche spezzettate, la scorza di limone, l’aglio spremuto o tritato finemente e il tabasco. Aggiungete i pomodori secchi ben sciacquati e tagliati a pezzettini, e i capperi lavati bene e tritati grossolanamente.

Mentre cuoce la pasta, spelate i peperoni e tagliateli a listarelle, eliminando i semi. Unite al condimento.

Come tocco extra, tagliate il pane a cubetti piccoli e tostatelo in una padella. Dopo un minuto aggiungete un cucchiaino di olio e continuate a dorarli.

Scolate la pasta, raffreddatela ma non completamente sotto l’acqua corrente, scolatela molto bene dall’acqua e tuffatela nel condimento. Decorate con i crostini e preparatevi mentalmente alla goduria. Ovviamente il giorno dopo è duemila volte meglio.

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crespelline di ceci agli agretti

gioia e tripudio, finalmente arriva la stagione degli agretti (la barba di frate, per intenderci)! Al momento riesco a trovarli al mercato, in un banco solo, che mi prende anche in giro (nessuno capisce la potenzialità di questa verdura prodigiosa).

Quindi, primi mazzetti mangiati al naturale (cotti al vapore, olio e limone) per placare le voglie, poi immediatamente il flan di veganriot (http://www.veganriot.it/ricettario.php?vegan=5&ricetta=57), infine si comincia a ragionare…

Ieri sono tornata dal mercato con olive condite e pomodori secchi (tra le altre cose, eh, mica vi voglio in pensiero per me: mangio, mangio, grazie mamma, sto bene) e una fame allucinante. Alle dodici e quindici in tavola c’era questo. Ho aggiunto un filo di Tonda Iblea per dare ancora più sapore e via: missione compiuta anche stavolta.

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Cosa serve (per 2):

  • due piccoli mazzetti di agretti
  • sei olive condite
  • sei pomodori secchi
  • due spicchi di aglio o (nel mio caso) una dozzina di foglie e boccioli di aglio orsino
  • peperoncino
  • olio Tonda Iblea (un extravergine siciliano biologico, buono da morì: vedi qui)
  • 100 g di farina di ceci
  • sale
  • origano

Come si fa:

Pulite gli agretti. Lo so, è una menata. Ma vi giuro sul mio robot da cucina che ne vale la pena al centopeccento.

In una padella capiente, scaldate un filo di olio con l’aglio (tagliato a metà e privato del germoglio, oppure le foglie tagliate a pezzi) e il peperoncino. Aggiungete gli agretti puliti e lavati, le olive, i pomodori secchi tagliati a pezzi e rimestate per un paio di minuti. Aggiungete un cucchiaio di acqua, coprite e fate cuocere una decina di minuti a fuoco medio (assaggiateli per verificare il grado di cottura). Non salateli: bastano e avanzano i pomodori secchi.

Nel frattempo preparate la pastella: in una terrina mescolate la farina e 180/200 g di acqua aggiunta poco per volta per non fare grumi. Unite una presa di sale e una di origano.

Scaldate un padellino di 24 cm circa di diametro con un filo d’olio. Quando è ben caldo, versate due mestoli di pastella e ruotate la padella per coprire bene il fondo. Coprite con un coperchio. Dopo un paio di minuti a fuoco medio-basso provate a sollevare il fondo con una paletta: se è ben cotto e dorato, rigirate la frittatina e coprite di nuovo. Dopo un altro paio di minuti, farcitela con metà degli agretti, piegatela e servitela con qualche foglia di insalata e una fetta di pane ai cereali.

Ripetete l’operazione per l’altra crespellina, ungendo di nuovo la padella 🙂

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insalata di riso e melone

cosa c’è di meglio di un riso freddo per inaugurare il mese di luglio? Ricordo di aver preparato questa ricetta per la prima volta molti anni fa, prevedeva la mozzarella, allora. L’avevo trovata su qualche rivista circolante per casa… e l’ho ripescata dal cassetto della memoria “cibi contro il caldo” l’altro giorno. Molto simpatica!

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Cosa serve (per due):

  • riso basmati 200 g
  • melone al netto degli scarti 300 g
  • tofu alle erbe 125 g
  • olive nere 3 cucchiai colmi
  • 4 foglie di insalata (lattuga ad esempio)
  • tre rametti di menta
  • olio, limone non trattato, sale, pepe

Come si fa:

cuocete il riso al dente in acqua bollente piuttosto salata. Nel frattempo tagliate il melone a dadini o a palline, le olive a pezzetti, le foglie d’insalata  a striscioline, il tofu a dadini. Riunite tutto in una terrina, condite con olio, sale, scorza di limone e un goccio di succo, unite la menta e mescolate. Scolate il riso, sciacquatelo sotto l’acqua fredda per qualche secondo, eliminate bene tutta l’acqua e versatelo sul condimento.

Servitelo con fettine di limone e pepe nero pestato al momento.

Effetto vacanza in cinque minuti!