primi, ricette, senza glutine

risotto di topinambur, semi di zucca e pepe bianco

su una crema di fagioli tre colori e salvia. Semplice, appagante, completo.
Prima avevo la tendenza a mangiare legumi e tofu “una volta ogni tanto”, poi ho fatto i conti: in giornate da “cereali e verdura” (per intenderci) l’apporto proteico era carente, anche se di poco. E quindi adesso sto più attenta a regolare la mia dieta, con piccoli e grandi accorgimenti. Se mangio gli spinaci continuo ad abbinare il succo di limone, ma evito di abbinare cibi troppo ricchi in fibra, in modo che il ferro finisca a me e non nel water assieme all’amica spazzina (dai che sono stata elegante).
E quindi adesso ho una scorta di legumi cotti e surgelati, pronti all’occorrenza. Da oggi è amore puro.

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Ricordo che da adesso le foto saranno scattate col telefono: abbiate pazienza. Poteva andarci peggio!
Le dosi per 3, via (cioè noi 2 + il pranzo di domani in università)

Cosa serve:

  • 170 g di riso semintegrale
  • 300 g di topinambur
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 cucchiai d’olio evo
  • 1/2 bicchiere di vino (per me rosso)
  • brodo vegetale qb
  • 40 g di semi di zucca non salati
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • pepe bianco in grani
  • 240 g di fagioli (bianchi, neri e borlotti) cotti e pesati da surgelati. Fate a occhio!
  • 5 foglie di salvia
  • 1 pomodoro secco (io uso quelli disidratati, non sott’olio)
  • 1 cucchiaio di olio evo


Come si fa:
Preparate il brodo. Tritate l’aglio dopo aver tolto il germoglio. Pelate e tagliate i topinambur in 4 spicchi e poi a fettine sottilissime. Scaldate l’olio (2 cucc.) con l’aglio, quando sfrigola buttate i topinambur e rosolateli un paio di minuti. Unite il riso, tostatelo velocemente e sfumate col vino, poi fate evaporare. A questo punto iniziate col brodo, poco alla volta, fino alla cottura del riso (30 minuti circa).
Nel frattempo scongelate il vostro piccolo malloppo di fagioli in un pentolino con un bicchiere di acqua o brodo (dipende se li avevate salati o no), fateli bollire con la salvia tagliata fine, e così il pomodoro secco. Quando è tutto ben cotto e un po’ rappreso (ma ancora acquoso) frullate aggiungendo un cucchiaio di olio.
Il riso è quasi pronto, vi rimangono le ultime due cose. Tostate in un padellino senza condimento il pepe in grani: ne esalta l’aroma. Deve diventare caldo ma non bruciato, poi macinatelo (secondo i vostri gusti). Infine, polverizzate nel robot i semi di zucca.
Quando il riso è cotto ma deve assorbire l’ultima parvenza di brodo, spegnete. A fuoco spento unite l’ultimo cucchiaio di olio, il pepe, il prezzemolo tritato e la polvere di semi di zucca. Mescolate e fate riposare qualche minuto prima di impiattare: prima la crema calda (rimettetela sul fuoco un minuto, se necessario) e poi al centro il riso.
Molto soddisfacente!

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primi, ricette

pasta e cicerchie

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Momento “me la meno”: ho fatto questa pasta ad agosto (esatto, agosto nella pianura padana, un incubo di umidità) alla festa di radio onda d’urto. Ne sono uscite, diciamo, una cinquantina di porzioni? Bene, sono finite TUTTE quella sera. Perché è buona! E se è buona ad agosto, a dicembre è perfetta.

Cosa serve (per ogni persona):

  • una tazza di cicerchie ammollate per una notte e poi lessate (o una lattina di fagioli borlotti, o equivalente cotti in casa)
  • un etto di pasta corta (è il momento di finire tutti quei pacchetti di pasta miseramente avanzati in quantità inutili – tipo 60 g fusilli, 55 g penne… perché mi succede sempre??)
  • brodo vegetale (una tazza e mezza ma abbondate che è meglio)
  • cipolla, aglio, peperoncino, alloro, rosmarino, salvia, olio buono (le quantità… vedete voi in base a quanti siete)
  • concentrato di pomodoro (1-2 cucchiai)
  • vino rosso qb

Come si fa:

Veloce. Soffritto di cipolla-aglio-alloro-rosmarino-salvia-peperoncino. Buttate le cicerchie cotte. Rosolate. Buttate la pasta. Rosolate (tipo risotto). Sfumate con il vino. Versate il brodo, portate a cottura aggiungendo tanto brodo quanto ne serve.

Ora: la pasta deve essere molto ben cotta. Togliete uno-due mestoli (anche di più se la state facendo per dieci) di p&c e frullate con un po’ di brodo (alternativa sprint: frullatore a immersione direttamente in pentola). Ributtate tutto in pentola, aggiungete il pomodoro concentrato, allungate se necessario con altro brodo.

Servite con olio crudo, pepe e lievito alimentare in scaglie.

Fatene tantissima che il giorno dopo fa piangere da quanto è buona.

Versione due: potete cuocere le cicerchie direttamente in pentola. In questo caso non buttate la pasta all’inizio, ma sfumate col vino le sole cicerchie e cuocetele con acqua fino a quando sono tenere. A quel punto asciugate un po’ il brodino che si è formato, buttate la pasta e sfumate col vino, riprendendo in pratica la ricetta da dove l’avevate lasciata.

primi, quick & easy, ricette

pasta pasticciata express

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perché ci si può svegliare a mezzogiorno e preparare gustose mattonate in poco tempo!

per tre:

  • mezza cipolla
  • una carota
  • uno spicchio d’aglio
  • 150 g di seitan (più o meno) o una lattina di lenticchie
  • 500 ml di polpa di pomodoro (più o meno)
  • mezza confezione di panna vegetale
  • 350 g di caserecce (più o meno)
  • salvia tritata, sale, zucchero
  • olio extra vergine di oliva
  • un bicchierino di vino rosso avanzato dal sabato sera

Tritate cipolla e carota, togliete il germoglio all’aglio e soffriggete con un po’ di salvia in due-tre cucchiai di olio. Tritate il seitan e aggiungetelo al soffritto. Rosolatelo per qualche minuto, poi sfumatelo col vino.
Ora potete mettere a bollire l’acqua per la pasta.
Quando il vino è evaporato versate il pomodoro, un pizzico di sale e uno di zucchero: il resto vien da sé, basta una girata ogni tanto con il cucchiaio di legno.
Buttate la pasta, scegliete il disco che ascolterete a pranzo, apparecchiate la tavola.
Prima che il pomodoro se ne vada per sempre, aggiungete la panna e spegnete. Se vi piace, un pizzico di cannella e noce moscata non guastano. Regolate di sale se necessario.
Sprint finale: scolate, saltate e servite. Al posto del parmigiano, una bella spolverata di lievito alimentare in scaglie.

[pasta pasticciata-pasta al ragù 3-0]

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